È arrivato il fatidico momento: devi cambiare il tuo smartphone. Ed è proprio in quel momento che cominci a sudare freddo: Android o iOS? Fotocamera con più megapixel o con sensore migliore? Batteria one-block con alto amperaggio o intercambiabile? Ma soprattutto, quanti core voglio comprare?

Anche se molti la sottovalutano, l’ultima domanda è quella che maggiormente influirà i tuoi prossimi acquisti in fatto di smartphone. Si parte da questo presupposto: se il processore del tuo smartphone è debole, sarai presto costretto (probabilmente dai lag del tuo telefono) a cambiarlo presto.

Una piccola premessa su cos’è il processore e cosa sono i core è d’obbligo. Per i non addetti ai lavori, il processore è il cuore del nostro device: si occupa di far funzionare tutto l’apparecchio, lavorando sia per il sistema operativo sia per ogni singola app utilizzata.

Possiamo definire quindi il core un’unità fondamentale del processore, ovvero l’elemento che fisicamente si occupa di fare tutto il “lavoro sporco”. I primi processori per smartphone erano tutti mono-core (o single core, in inglese). Questo significa che tutte le operazioni gestite dal processore erano svolte una per volta. Ogni operazione doveva essere portata a termine prima di cominciarne un’altra.

Come per i PC, l’ingegneria elettronica e informatica hanno collaborato affinché i processori diventassero più potenti e veloci: per questo sono stati inventati i processori multi-core. Attualmente, processori più utilizzati negli smartphone sono i quad-core (quattro core), hexa-core (sei core) e octa-core (otto core).

Il che ci porta alla domanda che ha ispirato questo post: uno smartphone con processore octa-core è sempre più veloce di un processore quad-core?

La risposta, sorprendentemente, è no! A differenza di quello che i può pensare, non è assolutamente vero che più core ci sono e più veloce andrà il dispositivo. Ci sono diverse ragioni che possono giustificare questa affermazione.

Prima tra tutte è la velocità: un processore quad-core che lavora a 2,5 Ghz sarà migliore di un octa-core che lavora a 1,3 Ghz. La frequenza a cui lavorano i processori indica la velocità con cui eseguono le istruzioni, quindi una CPU più veloce è indice di uno smartphone più efficiente (sebbene potrebbe essere soggetto a surriscaldamento, ma questa è un’altra storia…)

Inoltre, non è detto che tutti i core vengano usati contemporaneamente. Nella stragrande maggioranza degli smartphone, i core utilizzati sono quasi sempre due o al massimo quattro. Solo quando è necessario vengono utilizzati i core aggiuntivi liberi (ad esempio negli octa-core) e solo quando il telefono è in forte difficoltà e non riesce ad elaborare velocemente istruzioni. Questo significa che, a regime e in una condizione di normale utilizzo, quad-core e octa-core sono equivalenti.

C’è poi da considerare la memoria RAM, la cui tecnologia varia di pari passo col crescere del numero di core. Facciamo un piccolo esempio: supponiamo di essere titolari di un bar, di possedere una macchina per il caffè con 8 braccia (i nostri 8 core del processore) ma di avere solo 4 tazzine (la nostra memoria RAM). Non avendo spazio sufficiente per contenere il caffè, le persone che vengono al bar dovranno comunque aspettare per essere serviti. Allo stesso modo, non avendo spazio sufficiente per memorizzare le istruzioni da eseguire o i risultati delle istruzioni eseguite, un numero alto di core è praticamente inutile.

Infine, mentre il sistema operativo è sicuramente configurato per operare su più core, non tutte le app sono create per lavorare su più core. Molte app lavoreranno comunque su un core soltanto e in questo caso il parallelismo tra i core non si avverte minimamente.

Il mio consiglio? Non giudicare un libro dalla sua copertina e non scegliere uno smartphone solo dal numero dei suoi core ma valutare, tra gli altri fattori, la velocità dei core, la grandezza della memoria RAM e le recensioni online sul sistema operativo (ad esempio, sistemi operativi Android più aggiornati sfruttano meglio hardware più innovativo mentre sistemi operativi ormai datati non parallelizzano al meglio le istruzioni).

Per saperne di più, ascolta il podcast di Apperò a questo link.