Partiamo dalla notizia: la EURODISNEY, societa’ che controlla Disneyland Paris, oggi ha annunciato la proposta di ricapitalizzazione del parco. In soldoni il parco chiede alla societa’ madre WALT DISNEY COMPANY la modica cifra di UN MILIARDO DI EURO per andare avanti fino al 2024 e portare a termine i progetti, in termini di manutenzione e giostre in costruzione, attualmente in atto. Il motivo e’ semplice, i debiti. Il meeting e’ stato annunciato ieri pubblicamente, e subito si e’ capito che era qualcosa di non piacevole: l’incontro con gli azionisti e’ stato fissato alle 7 del mattino, orario inusuale ma al tempo stesso necessario per far digerire tutti i cambiamenti prima dell’apertura della borsa di Parigi. Insomma nonostante 15 milioni di visitatori all’anno, un introito che cambia l’intero PIL della Francia, una nuova corsa aperta e affollatissima (Ratatouille), Disneyland Paris va proprio male a causa degli errori. Errori che gli storici Disney fanno risalire principalmente al “regno” di una persona: Michael Eissner, l’uomo piu’ odiato da chiunque ami la Disney Company. Un amministratore delegato che ha inanellato una serie di errori cosi’ lunga e’ difficile da trovare. Parliamo degli anni 90, del declino dei film Disney dopo Pocahontas, e degli errori a Disneyland Paris. Il primo, fatale: quando Disneyland Paris e’ stato aperto nel 1992 lo hanno dotato di 7 hotel, 6000 stanze. Decisamente troppe all’apertura, una spesa troppo grande che si sarebbe potuta implementare anche col tempo. Ma non solo questo: nel 2002 un lancio di un altro parco, il DISNEY STUDIOS, con un budget ridicolo, che ha fatto si’ che i visitatori rimanessero veramente delusi, specialmente nel paragone col parco principale. E poi altri errori nel tempo, come il cercare di allargare gli Studios il piu’ velocemente possibile senza seguire un piano. E cosi’ nel 2008 mettono su le TOWER OF TERROR. Un ascensore della paura che ha successo, ma messo in mezzo al parco, senza senso, (in Florida e’ alla fine della strada principale, come il Castello che domina il Parco principale), in una posizione che non fa vedere cosa c’e’ oltre e che, soprattutto, la fa vedere da fuori (cosa esteticamente bella come un pugno in un occhio in quanto a Disneyland non si vede NULLA se non oltrepassate i “confini della magia”.

A cio’ aggiungeteci la crisi, ed ecco che la societa’ EURODISNEY ha iniziato a tagliare: giostre chiuse prima per risparmiare forza lavoro, meno manutenzione delle giostre, ed ecco che le persone iniziano a non essere piu’ cosi’ soddisfatti. Crollano le visite, ma la WALT DISNEY COMPANY non presta soldi, impegnata in altri due flop targati Eissner, la DISNEY CALIFORNIA ADVENTURE e la chiusura (!!!) di HONK KONG DISNEYLAND. E dunque la EURODISNEY cosa fa? Aumenta i biglietti e il costo degli hotel, rendendolo ridicolo, superiore a DisneyWorld in Florida. E anche i Parigini iniziano a snobbare. Quando il parco apri’ ando’ incontro ad una notevole difficolta’, da cui il cambio di nome di societa’ e parco. Ma ce l’ha fatta. Questa volta le soluzioni potrebbero essere due: La Walt Disney Company vuole fare (finalmente) quello che avrebbe dovuto fare da tempo: Togliere Disneyland alla societa’ francese, controllarla direttamente e all’americana, per una sferzata di energia. Oppure la chiusura non e’ veramente da escludere.