arisa_sanremo_2015

Chi per caso, chi per passione e chi per ossessione, alla fine Sanremo lo guardiamo tutti. Io sto a metà tra la passione e l’ossessione, ma prima di raccontarvi la serata inaugurale del Festival, dedico un pensiero a chi preferisce andare al sodo con questi 5 piccole rubriche.

COSE CHE DANNO UN SENSO AL CANONE RAI

Tiziano Ferro, il cantante vincitore di questa edizione del festival.

COSE CHE ALLA FINE VANNO BENE

Il ritmo scorre abbastanza veloce e i tempi sono ben distribuiti, (ma potrei essere offuscata dalla percezione del tempo che ci avevano insegnato le edizioni di Fabio Fazio).

L’intervento di Fabrizio Pulvirenti il professore medico di Emergency guarito dal virus ebola, magari è una scelta un po’ spiazzante in mezzo a uno show del genere, ma sicuramente molto interessante.

COSE CHE NON CONVINCONO

Le cantanti tanto brave a cantare e meno a presentare. Ma siamo ancora fiduciosi per le prossime serate.

L’arrivo di Michael Bublé, quello finto, con delusione del pubblico gasato dalla sorpresa appena annunciata.

CLASSIFICA SECONDO GLI ASCOLTATORI DI RADIO STONATA

(www.radiostonata.com/aristonata)

1. Nek

2. Annalisa

3. Chiara

4. Malika Ayane

5. Nesli

6. Alex Britti

7. Grazie di Michele e Mauro Coruzzi

8. Dear Jack

9. Lara Fabian

10. Gianluca Grignani

CANTANTI A RISCHIO ELIMINAZIONE (secondo il televoto di mamma Rai)

Alex Britti

Grazia di Michele e Mauro Coruzzi

Lara Fabian

Gianluca Grignani

Ma la prima serata del festival, davvero, com’è andata?

La prima serata del 65 festival di Sanremo si apre con felicità. Non solo quella di ritrovare Mollica, anno dopo anno, come sempre affacciato su quel balconcino. Ma la felicità cantata da Al Bano e Romina Power che lo raggiungono insieme a Carlo Conti a salutare la folla sottostante e il pubblico del TG1.

Così inizia questa edizione, che prosegue con un’anteprima Sanremo composta principalmente da pubblicità di ogni tipo di marchio con gag comiche di Carlo Conti. Un backstage che in fondo è un’idea carina, perché umanizza i cantanti, ce li racconta, ci spiega tutto per filo e per segno ma che magari se lo tagliavano anche un attimo prima di dirci davvero TUTTO dei cantanti in gara, avremmo apprezzato di più. Dopo un tempo infinito, ecco quindi che arriva una passerella da Notte degli Oscar nella riviera ligure poi, finalmente, si apre il sipario del teatro Ariston che per l’occasione un palazzo del ghiaccio dove si svolgeranno le olimpiadi invernali di canto. La scenografia blu bianca è nera è un pochino glaciale. Ma a questo punto, propongo di procedere per punti.

LE SCALE

Ovvero la scenografia di Sanremo, perché le scale sono sempre al centro delle attenzioni e delle critiche da anni. Solo tre gradini, ma comunque meglio che niente. Perché anche solo 3 gradini sono in grado di mettere in difficoltà chi sta per salire sul palco. Il resto della scenografia, da un primo impatto molto freddo passa a un aspetto più coinvolgente e più funzionale (l’uso delle luci e le scritte lo rendono più dinamico) e anche un po’ più caldo. Anche se la luce blu, sulle teste del pubblico, fa un effetto film di fantascienza.

CARLO CONTI

Un professionista della conduzione televisiva. Un serio e capace impiegato dell’intrattenimento. Sa interagire col pubblico, tiene bene il ritmo, non si emoziona ma non risulta nemmeno freddo. I suoi tentativi comici potrebbero esserci risparmiati, magari potrebbe essere meno accomodante con gli ospiti (ma veniamo comunque da Fabio Fazio anche in questo caso), ma alla fine, come previsto, pur non brillando, porta a casa bene la serata.

ARISA, EMMA, ROCIO

Impacciate alla conduzione, come da copione. Ma comunque si rifanno con il canto, perché in quello sono davvero molto brave. Si esibiscono sulle note de “Il Carrozzone” di Renato Zero per ricordare chi ha arricchito il “carrozzone del Festival”. E un saluto speciale a Pino Daniele su cui promettono di ritornare nei prossimi giorni. Rocio, la più affascinante delle tre, è sicuramente una sorpresa positiva. Curiosa di vederle nelle prossime serate per capire come si evolverà il loro rapporto col festival e se riusciranno a mangiarsi il palco o se verranno mangiate dalle critiche.

GLI OSPITI

Tiziano Ferro, immenso. Un’esibizione emozionante e un vero regalo per i suoi fan, che hanno potuto godere di un medley di tutte le sue canzoni, che sicuramente (storia vera) avranno cantato mille volte sotto la doccia. Non me lo so spiegare, Sere Nere e Il regalo più grande. Il momento più bello della serata. Chiuso con il nuovo singolo Incanto, nonché musica dello spot dei Baci Perugina nell’edizione limitata Tiziano Ferro.

Al Bano e Romina Power. Non ho capito cosa ci sia dietro la loro reunion, ma in ogni caso non sono sembrati troppo convinti del tornare insieme sul palco. Cantano una serie di loro grandi classici e Al Bano conclude con una sua esibizione solista in cui lancia uno dei suoi celeberrimi acuti finali con “È la mia vita” e il suo “e vaaaaa”. Sempre una garanzia di decibel.

Imagine Dragons fanno la loro esibizione da ospite straniero, un paio di canzoni, due aneddoti. Ma è tardi, il pubblico già aspetta la classifica e non sembrano catturare troppo l’attenzione.

Dei comici da Siani ai Boiler, purtroppo non posso parlare perché, in quel momento, stavo stendendo i panni.

I CANTANTI

Al primo ascolto si fa sempre fatica a giudicare le canzoni di Sanremo. L’arrangiamento, l’orchestra, l’emozione e le stecche dei cantanti, le voci dei giorni prima che circolano sui favoriti… Ci sono tante cose che, di primo impatto, ti fanno giudicare un brano in modo diverso rispetto a quando poi li risentirai in radio.

Così, a caldo, Chiara, Annalisa e Nesli sono i miei preferiti della serata complessivamente, per canzone, esibizione, sonorità. Nek canta una canzone molto orecchiabile e degna di nota e Malika ha un tocco (come sempre) elegante ma birichino come interpretazione e atmosfera del pezzo. Alex Britti, Gianluca Grignani e i Dear Jack non spiccano, per quanto i brani abbiano degli aspetti apprezzabili. Grazia di Michele e Mauro Coruzzi portano un brano che racconta una storia interessante, peccato che nell’esibizione un po’ troppo emozionata, si sia persa gran parte del testo, o forse sono particolarmente sorda io e in tal caso mi dispiace non aver potuto cogliere l’intensità. Lara Fabian invece porta un brano che penso sia stato scritto qualche anno fa e temo non andrà oltre questa prima esibizione.

IN GENERALE

Una prima puntata del Festival di Sanremo che parte tutto sommato bene, con piccole cadute di ritmo (in particolare il finale con il momento “io ho partecipato a Sanremo perché” di Conti Emma e Arisa), momenti interessanti come l’intervento del medico di Emergency ed emozionanti come l’esibizione di Tiziano. Per la musica, quella in concorso, di cui si parla sempre poco a Sanremo, torneremo dopo aver riascoltato meglio le canzoni. Ma il livello è buono, anche se nessuna, per ora, spicca davvero sulle altre. Dovessi puntare su un solo nome dopo questa prime dieci canzoni, direi che potrebbe essere Annalisa a spuntarla sugli altri. Ma non ho ben capito come funzioni la votazione e chi influisca di più alla fine il pubblico o la critica e questo potrebbe cambiare il pronostico.

Giulia Sbernini – Radio Stonata