Si è appena conclusa la seconda dress rehearsal della prima semifinale, quella dove votano le giurie nazionali che come ormai sapete, compongono il 50% del risultato finale. Performance dunque di importanza vitale e che come prevedibile, ha finito un po’ per scombinare le carte rispetto a quello che già sapevamo – specie alla luce delle prove di questi giorni e della prima prova generale aperta al pubblico di questo pomeriggio.

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Si era lungamente discusso nella prima semifinale di prove riguardo alle scarse performance vocali della croata Nina Kraljic e dell’azera Samra, ma entrambe hanno saputo conservare la loro performance migliore per il momento che conta veramente. Nina soffre ancora le note basse (si dice abbia preso freddo durante una gita in barca lungo i canali di Stoccolma), Samra è doppiata palesemente dalle coriste, ma i miglioramenti rispetto alle prove degli ultimi giorni sono evidentissimi. Entrambe tornano in gara per il discorso qualificazione, specialmente l’Azerbaijan che dovrebbe fare molto bene anche col pubblico televotante.

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La sala stampa ha eletto le sue beniamine in Armenia (perfetta vocalmente e potenziale candidata alla vittoria della semifinale), Islanda e soprattutto Austria, con la giovane Zoë che i bookmakers danno per spacciata ma gli addetti ai lavori sembrano voler richiamare in causa a tutti i costi. La performance di Zoë però manca di un elemento memorabile che la faccia ricordare al pubblico dopo diciotto esibizioni: il palco è troppo vuoto, Zoë è competente dal punto di vista vocale ma non si fa ricordare dopo oltre due ore di programma.

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Il nostro gruppo d’ascolto è diviso sui Paesi Bassi: la pausa di silenzio prima dell’ultimo ritornello non sembra sortire l’effetto sperato (ammesso che ce ne sia uno) neppure con l’arrivo del pubblico, però c’è chi si lascia convincere dal potenziale del brano e dalla buona messa in scena. Allo stesso modo la grande favorita dei bookmakers, ovvero la Russia, sembra provocare reazioni contrastanti in sala stampa: alcuni ancora danno Sergey come il vincitore più probabile, altri invece non aspettavano altro che la performance di stasera per migrare definitivamente verso altri lidi. Di certo c’è che lo show preparato dal team di Lazarev è esagerato, confusionario, senza un filo conduttore come poteva essere quello di Måns l’anno scorso, e soprattutto filmato male. Potrà prendere anche miriadi di televoti, ma le giurie dovranno in qualche maniera penalizzarlo.

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È Cipro, infine, a vincere il derby diretto con il Montenegro per quanto riguarda le due proposte più “rock” della semifinale. Tutta la sala stampa è sembrata concorde nel preferire la performance più eurovisiva dei Minus One, con il loro pezzo prodotto interamente in Svezia da una leggenda del settore quale è Thomas G:son (vincitore dell’Eurovision nel 2012 come compositore di Euphoria), all’accozzaglia sconclusionata di rumori del brano montenegrino.  Cipro punta alla finale (specie dopo averla vista con il Globen quasi pieno, in arena rende veramente moltissimo), e con un ordine d’uscita favorevole potrebbe persino ambire a un posto nei dieci.

 

L’appuntamento sulle frequenze di Radio Stonata è ancora una volta domani mattina alle 12 e domani pomeriggio alle 19 per fare il punto su questa prima semifinale e commentare ancora queste prime prove generali. Seguiteci anche su Facebook e commentate su Twitter con l’hashtag #stonataESC per continuare a seguire con noi l’Eurovision Song Contest 2016!

Foto di copertina e all’interno: Anders Putting (EBU).